Come procedere per il recupero dei fabbricati rurali?

Per parlare di recupero dei fabbricati rurali, bisogna iniziare a capire cosa effettivamente sia autorizzato e rappresentato a livello sia comunale sia catastale.

Per intendere al meglio tutto questo, riassumiamo in 5 punti l’evoluzione delle normative:

  1. Dall’unità d’Italia è stato creato il Catasto;
  2. Dal 1942 per poter costruire nei centri abitati è necessaria un’autorizzazione da parte del Comune;
  3. Dal 1967 per realizzare qualsiasi tipo di opera edilizia è necessaria un’autorizzazione da parte del comune;
  4. Dal 1985 vengono introdotte nuove tipologie di pratiche edilizie, quali la Denuncia di Inizio Attività o la Comunicazione di Inizio Lavori per rendere più semplice l’iter burocratico delle opere edilizie di minore entità;
  5. Dal 2001 è stato introdotto il Permesso di Costruire a sostituzione della vecchia Concessione Edilizia e la maggior parte della precedente normativa è stata assorbita ed aggiornata nel Testo Unico dell’Edilizia (D.P.R. 380/2001).

Da quanto detto, ne emerge che, se consideriamo i fabbricati di inizio 900 e inutilizzati da tempo, non saranno dotati di alcuna licenza, autorizzazione o Concessione Edilizia di nessun tipo, a meno che negli anni, il proprietario non abbia effettuato opere di manutenzione presentando una pratica edilizia comunale.

Recupero dei fabbricati rurali: quale destinazione d’uso?

E’ fondamentale, nel recupero fabbricati rurali, conoscere la destinazione d’uso, in quanto, se si desidera realizzare una futura abitazione, il Comune potrebbe richiedere il conteggio di eventuali oneri.

Per recuperare un fabbricato e destianarlo ad abitazione, senza oneri, è necessario che durante l’accatastamenteo sia stata indicata una delle categorie A.

Il caso peggiore è rappresentato dai fabbricati rurali che, in condizioni troppo deteriorate, sono stati censiti con la qualità di “fabbricato diruto”o con la categoria “unità collabenti”, per cui potrebbe non essere più  riconosciuta dal Comune l’esistenza di tale fabbricatoe l’intervento di recupero sarebbe una vera e propria nuova costruzione.

Recupero dei fabbricati rurali: le leggi regionali

Una particolare attenzione dovrà essere attribuita anche dalla normativa regionale; molte infatti sono le regioni che hanno legiferato in questo ambito, ma se le destinazioni residenziali civili indicano date precedenti al 1942, allora non si dovrà essere soggetti alle normative.

Recupero dei fabbricati rurali: la progettazione

Dopo aver inquadrato la base autorizzata del fabbricato da recuperare, si può procedere alla progettazione vera e propria, tenendo presente tutti quegli indirizzi normativi che segnano i territori montani e collinari, come ad esempio i vincoli, le linee guida comunali, le fasce di rispetto, ecc..

Si dovranno considerare poi anche le normative di risparmio energetico e di idoneità sismica e strutturale.

Lavori Industriali, negli anni, ha saputo innovarsi per stare al passo con i tempi, inserendosi, ad esempio nel settore agricolo e agroalimentare, costruendo: edifici per usi agricoli, capannoni per stoccaggio cereali, capannoni avicoli, stalle, impianti molitori, silos per farine e granaglie.

Devi recuperare un fabbricato rurale o costruirne uno?

noi sappiamo come fare!

Diplomato all’istituto Tecnico per Geometri di Rovigo, ha iniziato a lavorare nel mondo dell’edilizia nel 1997. È specializzato nel settore della preventivazione e dei computi metrici estimativi.
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