Quando sta per partire un nuovo cantiere e ho l’ultimo incontro con il cliente o con i progettisti che lo seguono mi viene posta sempre la stessa domanda: “Durante il lavoro ci saranno lavorazioni impreviste?”
La risposta è SÌ; nella maggior parte dei lavori che realizziamo è molto probabile e per diversi motivi.
Ecco le 3 cause principali:
Questo articolo fa parte delle 7 paure di chi sceglie un’impresa di costruzioni, scopri le altre 6 per scagionare ogni tuo dubbio => Le 7 paure di chi deve scegliere un’impresa di costruzioni
Cosa troverai in questo Articolo:
Le 3 cause principali delle lavorazioni impreviste
Per dimenticanza o sviste
Un computo metrico perfetto è quasi impossibile da fare e per questo bisogna prestarci molta attenzione (Ne ho parlato approfonditamente in questo articolo).
Questo perché è un complesso insieme di molte lavorazioni, ed è inevitabile che qualche voce possa sfuggire: sia che venga realizzato dall’impresa edile sia che venga realizzato da un progettista.
Ma questo gradino si può superare quando l’appalto viene stipulato a “chiavi in mano” o “a corpo” o “a forfait”. Infatti, in quel caso, non potrà essere richiesto nulla di più di quello previsto dall’impresa edile al committente del lavoro…
C’è poi da stare attenti che quando il computo metrico viene realizzato dal progettista e manca qualche voce di spesa che poi si trasforma in costi aggiunti, allora si possono innescare delle contestazioni a riguardo.
Per questo motivo è sempre meglio far fare il computo metrico all’impresa edile così, anche se dovesse mancare una voce o una quantità nel computo metrico, l’azienda non potrà sollevare nessuna contestazione a riguardo perché è lei la diretta responsabile.
Per esigenze
Le varianti chieste dal cliente in corso d’opera sono all’ordine del giorno perché le sue esigenze possono cambiare o gli possono nascere nuove idee durante la realizzazione dell’opera.
Questo è dovuto al fatto che solo durante la costruzione dell’opera si vedono effettivamente gli ingombri, gli spazi e si mette l’attenzione su particolari che durante la fase progettuale difficilmente emergono;
In questo caso l’appalto “a corpo” non risolve le eventuali obiezioni.
Per imprevisti
Riusciamo a valutare solo quello che vediamo o che conosciamo, ma potremmo trovare elementi nel sottosuolo che comportino la modifica delle fondazioni e/o dei piazzali esterni. Mi è capitato di trovare di tutto: cisterne interrate, linee interrate, maceri nel sottosuolo, acqua di falda, ecc. e naturalmente nessuno era a conoscenza della loro esistenza.
Questo comporta nuove lavorazioni per poter bonificare quanto scoperto. Capita spesso nelle ristrutturazioni di edifici perché non si conosce la consistenza delle strutture esistenti.
Anche in questo caso l’appalto “a corpo” non risolve le eventuali obiezioni.
Il mio consiglio
Quindi, quando devi costruire, considera sempre una percentuale di margine di errore e imprevisti, perché nella maggior parte dei lavori accadono.
Se opti per un lavoro “a corpo” così da evitare dimenticanze o sviste, ti consiglio di far fare il computo metrico all’impresa edile in modo che non possa sollevare obiezioni.
Noi nel caso di un’opera aggiuntiva o di una variante necessaria per qualsivoglia motivazione formuliamo un’integrazione all’offerta che comprenda quanto necessario. L’integrazione sarà verificata e discussa con il cliente e con il progettista/Direttore Lavori prima della sua esecuzione. Di solito alla nuova offerta applichiamo le stesse caratteristiche commerciali dell’offerta principale.
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