Per tutelare le aree del centro Italia colpite dal sisma nasce l’Osservatorio nazionale per ricostruzioni di qualità di Legambiente e Fillea Cgil.
Nasce a tutela delle aree del centro Italia colpite dal sisma l’Osservatorio nazionale per una ricostruzione di qualità di Legambiente e Fillea Cgil che hanno inaugurato la scorsa settimana la sede a Muccia, nelle Marche. L’Osservatorio è stato “fortemente voluto” dall’associazione ambientalista e dal principale sindacato delle costruzioni, ed è stato concepito per aiutare i cittadini e monitorare l’andamento della ricostruzione di queste aree, mantenendo alta l’attenzione a partire dal tema della ricostruzione delle scuole e sulla necessità di una gestione virtuosa delle macerie finalizzata al recupero e al riutilizzo nonché sul tema della qualità e la sicurezza del lavoro più in generale. “Per incentivare un nuovo sviluppo delle aree del cratere colpite dal sisma, è fondamentale attivare una ricostruzione di qualità, sostenibile, sicura e innovativa che riparta prima di tutto dalle scuole e dagli edifici pubblici, e che coinvolga i cittadini evitando gli errori commessi in passato” è il messaggio che Legambiente e Fillea Cgil hanno lanciato inaugurando la sede dell’Osservatorio.
Luogo simbolo scelto per ospitare la sede dell’Osservatorio nazionale è Muccia, uno dei tanti comuni della provincia di Macerata colpiti dal terremoto che nel 2016 ha devastato a più riprese il Centro Italia. Per Legambiente e Fillea Cgil “le aree del cratere possono e devono diventare un esempio virtuoso di ricostruzione sostenibile e innovativa, garantendo legalità e trasparenza e tenendo conto delle sfide legate anche all’economia circolare”. Una scommessa e una sfida “che non si deve assolutamente perdere in tutta la Penisola e che deve partire dalla messa in sicurezza delle scuole poste nelle zone 1 e 2 a rischio sismico su tutto il territorio, fissando obiettivi chiari negli interventi dell’adeguamento sismico e dell’efficientamento energetico per avere edifici più sicuri e adeguati alle esigenze delle persone che li abiteranno” segnalano.
Stando agli ultimi dati disponibili diffusi oggi da Legambiente e Fillea Cgil, nelle zone del cratere il 27% degli edifici scolastici risulta ancora parzialmente o temporaneamente inagibile, e il 6% è del tutto inagibile. (Dati Dipartimento Protezione Civile aggiornati al 31 marzo 2017). E anche i dati raccolti da Legambiente (relativi all’anagrafe scolastica del Miur) non sono molto incoraggianti: su 537 edifici scolastici presenti in 122 comuni del cratere (su un totale di 140), ben 90 (il 16,8%) non presentano nessun dato rispetto all’anno di edificazione. Dei restanti 447 edifici scolastici, il 66,4% è stato realizzato prima della normativa antisismica del ’74, il 32,3% fra il 1975 e il 2009 e 1,3% dal 2010 in poi. Per quanto riguarda gli interventi di messa sicurezza sembrano essere un miraggio, il 60,7% dei comuni del cratere dove sono presenti scuole risultano non aver effettuato, negli ultimi anni, interventi di messa in sicurezza. In particolare su 537 edifici presenti nei Comuni del cratere solo l’1,5% ha beneficiato di interventi di adeguamento sismico; e solo l’1,3% di nuove edificazioni.
Infine, riferiscono Legambiente e Fillea Cgil, “c’è da dire che alcuni dei comuni del cratere, sono stati segnati in passato anche dal terremoto del 1997, ma i finanziamenti per la ricostruzione, che sono stati poi previsti, non hanno avuto come priorità la messa in sicurezza delle scuole”. Per questo, affermano, “urgente cambiare passo e nella attuale partita della ricostruzione post sisma è urgente partire dalla riqualificazione del patrimonio edilizio”.
L’Osservatorio sarà aperto ai contributi di tutte le forze sociali, del volontariato, del civismo, delle istituzioni che condividano le finalità di una ricostruzione pubblica e privata, residenziale e di impresa, di qualità.
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