In questo periodo, data la novità del Superbonus 110%, c’è un notevole incremento di lavoro nel settore edilizio.
Se da un lato trovo questa una nota molto positiva, perché può aiutare il settore edile che è stato fortemente in crisi nell’ultimo periodo, dall’altro si richiede alle imprese di rispondere con un adeguato rispetto delle norme relative alla sicurezza e alla tutela dei lavoratori. Purtroppo non è per niente scontato.
Infatti, prese dalla ghiotta opportunità che il mercato sta offrendo in questo periodo, ho paura che alcune aziende si facciano sopraffare dal lavoro rischiando di commettere errori soprattutto nella parte più noiosa di un appalto: quella burocratica.
Inoltre, spesso questo punto non viene toccato, ma quando si affida l’incarico di eseguire dei lavori a una ditta, il committente – ovvero il cliente finale che rappresenta il datore di lavoro – deve controllare lui per legge tutta una serie di documenti obbligatori descritti nelle disposizioni legislative.
Queste “scartoffie burocratiche” servono per accertarsi che l’impresa sia in regola in materia contributiva, in materia di sicurezza dei lavoratori e che disponga dell’idoneità tecnico – professionale.
Ma non essendo un addetto ai lavori, spesso il committente non è a conoscenza di tutti i documenti occorrenti da parte dell’impresa per la presentazione di una pratica burocratica. Fortunatamente, di solito interviene il tecnico che lo assiste, responsabile dei Lavori, coordinatore della sicurezza, progettista o Direttore dei lavori, assicurandosi che avvenga tutto correttamente.
Tuttavia è fondamentale che il committente stesso sia al corrente di quali siano questi documenti, in modo da essere preparato in materia e poter vigilare sull’operato sia della ditta che del professionista incaricato.
Soprattutto in questo periodo che, come puoi immaginare, è molto carico di lavoro per il settore edile ed è quindi più facile commettere piccoli errori che possono costare davvero caro.
Cosa troverai in questo Articolo:
Documenti che il committente deve richiedere all’impresa Edile: Appalti Frammentati contro Appalti Chiavi in Mano
Il committente, ovvero tu se sei il cliente, deve verificare i documenti di ciascuna impresa affidataria, ovvero tutte le imprese che partecipano nella realizzazione dei lavori, nonché i lavoratori autonomi che possono essere presenti in cantiere.
Per ciascuna impresa si deve richiedere:
- CCIAA
- DURC (Documento unico di regolarità contributiva);
- Organico medio annuo
- Iscrizione alla Cassa Edile
- INPS
- Polizza assicurativa
- POS (Piano Operativo della Sicurezza).
A parte questi documenti, per verificare l’idoneità tecnico – professionale dell’impresa incaricata è opportuno richiedere anche il modello organizzativo 231 e il sistema per la gestione della sicurezza OHSAS 180001 di cui ti parlerò più avanti.
In un Appalto Frammentato, ovvero quando affidi la realizzazione di un’opera a diverse aziende, il committente dovrà controllare che ciascuna azienda fornisca tutta la documentazione obbligatoria.
Diversamente in un Appalto Chiavi in mano, ovvero quando affidi la realizzazione di un’opera ad un’unica azienda, le ditte in sub-appalto sono qualificate da parte dell’impresa appaltatrice e controllate da parte di un tecnico.
A garanzia dell’aspetto legato alla sicurezza, la nostra azienda è dotata di sistema per la gestione della sicurezza OHSAS 18001 e del modello organizzativo 231 sempre legato alla sicurezza.
Tutte le aziende che operano nei nostri cantieri vengono valutate internamente sia per quanto riguarda le capacità sia per gli aspetti legati alla sicurezza. Siamo dotati di idonee check-list di controllo della documentazione della sicurezza per verificare se le maestranze possono entrare in cantiere.
In qualsiasi caso, tutte le persone che operano nei cantieri sono controllate e si confrontano con i nostri tecnici di cantiere.
In pratica, mentre in un Appalto Frammentato dovrai controllare tutti i documenti per ciascuna azienda, noi offriamo una soluzione chiavi in mano, dove tu avrai un solo referente di cui tener conto, poi noi saremo autonomi nel controllo di eventuali altre aziende che dovessero entrare in cantiere.
Cos’è il modello organizzativo 231?
Il modello 231 permette alle imprese di essere svincolate dai reati imputati ai singoli dipendenti.
La società che lo sottoscrive può chiedere legittimamente l’esclusione o la limitazione della propria responsabilità derivante da uno dei reati menzionati nella norma. Distinguere le varie responsabilità dei singoli da quelle dell’ente.
A primo impatto questo può sembrare solo un vantaggio per l’azienda, ma anche il cliente finale sa di potersi affidare ad un’azienda che responsabilizza ogni persona.
Cos’è il sistema per la gestione della sicurezza OHSAS 18001?
L’acronimo OHSAS sta per “Occupational Health and Safety Assessment Series” (Salute dei lavoratori e Controlli per la sanità) e specifica i requisiti per un Sistema di Gestione della Salute e della Sicurezza del Lavoro (SGSSL), per consentire ad una azienda di controllare i suoi rischi e migliorare le performance.
Per andare sul pratico, si vanno a controllare le condizioni e i fattori che influenzano o possono influenzare la salute e la sicurezza dei lavoratori dipendenti o degli altri lavoratori (inclusi i lavoratori temporanei e il personale dei contrattori) i visitatori ed ogni altra persona nell’ambiente di lavoro.
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