Sopravvalutare il ruolo del Direttore dei lavori è l’errore più comune commesso dal committente di un appalto edile industriale.
Si pensa al Direttore dei Lavori come colui che gestisce le varie aziende che partecipano ad una costruzione: impresa edile, impiantisti, serramentisti…
Una figura che indica alle varie aziende quali interventi fare, dove farli e quando farli. Come un direttore d’orchestra che dice ai vari musicisti quando devono suonare. Ma non è così!
Dovresti pensare al Direttore dei Lavori come ad un arbitro che mentre le squadre giocano fischia nel caso di un fallo. Infatti è colui che controlla che tutto venga fatto nel modo giusto.
Quindi sorge una domanda spontanea: qual è la figura che deve gestire le varie aziende in un appalto industriale?
La risposta ti sorprenderà: potresti dover essere tu da solo.
Non hai tempo o non hai le conoscenze per poterlo fare?
Allora questo articolo ti aiuterà perché dopo averti spiegato nel dettaglio il ruolo del direttore dei cantieri, ti dirò le 2 uniche modalità per gestire il cantiere e come salvare il tuo tempo.
Il Ruolo del Direttore dei Lavori
Per capire quale sia il ruolo del Direttore dei Lavori dobbiamo leggere il comma 3 dell’art. 101 del Codice degli appalti:
“Il direttore dei lavori […] è preposto al controllo:
- tecnico,
- contabile e
- amministrativo
dell’esecuzione dell’intervento affinché i lavori siano eseguiti a regola d’arte ed in conformità al progetto e al contratto.”
Come abbiamo visto nell’introduzione quindi il nome “Direttore” è un po’ forviante, perché la mansione principale è quella del controllo piuttosto della direzione.
Andiamo avanti con la lettura dell’articolo:
“[…] interloquisce in via esclusiva con l’esecutore in merito agli aspetti tecnici ed economici del contratto.”
Si presuppone quindi che il committente di un appalto non conosca i tecnicismi della materia e il direttore dei lavori ha quindi il compito di frapposti fra cliente e le varie aziende che partecipano all’appalto.
Di nuovo: il nome “Direttore” è un po’ forviante, perché la mansione principale è quella del controllo piuttosto della direzione.
Ancora:
“Il direttore dei lavori ha la specifica responsabilità dell’accettazione dei materiali, sulla base anche del controllo quantitativo e qualitativo degli accertamenti ufficiali delle caratteristiche meccaniche e in aderenza alle disposizioni delle norme tecniche per le costruzioni vigenti.”
Ancora una volta: il nome “Direttore” è un po’ forviante, perché la mansione principale è quella del controllo piuttosto della direzione.
Infine ha questi ultimi compiti:
- “verificare periodicamente il possesso e la regolarità da parte dell’esecutore e del subappaltatore della documentazione prevista dalle leggi vigenti in materia di obblighi nei confronti dei dipendenti”
- provvedere alla segnalazione al RUP dell’inosservanza da parte dell’esecutore delle regole relative al subappalto (art. 105)”
- svolgere (se in possesso dei requisiti) le funzioni di coordinatore per l’esecuzione dei lavori previsti dalla vigente normativa sulla sicurezza. […]”
Detto in modo più semplice: si occupa della documentazione e, quando in possesso dei requisiti, anche della parte relativa alla sicurezza. Ma ancora una volta manca tutta la parte della gestione del cantiere.
Infatti, esistono ma sono pochissimi i Direttori dei Lavori che, facendosi pagare di più perché hanno le competenze, la passione e il tempo, decidono di gestire per conto del cliente:
- le maestranze presenti in cantiere,
- i vari tracciamenti,
- gli adempimenti delle varie imprese.
A conferma di tutto questo, l’articolo 148 del Codice degli Appalti sancisce:
“Il direttore dei lavori cura che i lavori cui è preposto siano eseguiti a regola d’arte ed in conformità del progetto e del contratto […], ed interloquisce in via esclusiva con l’esecutore in merito agli aspetti tecnici ed economici del contratto”.
Quindi, appurato che il Direttore dei lavori non gestisce l’appalto, chi lo deve fare?
I 2 modi di gestire un appalto:
Abbiamo visto che il Direttore dei Lavori non ha il compito di gestire l’appalto edile, ma allora, come si deve fare? Si aprono 2 strade:
- fare tu, in prima persona, il direttore dei lavori cercando e gestendo tante piccole aziende artigiane che si occupino ognuna di una mansione precisa: questa soluzione si chiama Appalto Frammentato.
- affidarti ad una sola impresa edile che gestisca da sola la globalità dei lavori: questa soluzione si chiama Appalto Chiavi in Mano.
Ma quando scegliere una modalità rispetto all’altra? La scelta sta a te:
- Credi di essere in grado di individuare tutte le aziende di cui hai bisogno e gestire la parte commerciale ed economica?
- Sei in grado di controllare di vigilare sulla corretta esecuzione dei lavori e sulla corretta conclusione dell’iter burocratico?
- Hai 180 ore libere a disposizione da dedicare alla tua costruzione?
- Riesci a dare la reperibilità in ogni momento della giornata? (Perché non sai quando capitano gli imprevisti).
- E, ovviamente, hai la conoscenza e la capacità di rispondere a tutte le domande tecniche di cantiere che ti verranno poste?
Se hai risposto “sì” a tutti questi punti, nessuno escluso, opta per un appalto frammentato.
Se hai risposto “no”, anche a solo a una domanda, scegli un appalto chiavi in mano.
Infatti, affidarti a tante piccole imprese farà diventare i tuoi prossimi 6 mesi (minimo, ma saranno sicuramente di più) uno dei peggiori calvari della tua vita.
Secondo una veloce stima che abbiamo fatto in questo articolo, gestire un appalto frammentato può richiedere fino a 180 ore. Te lo dico per esperienza, perché lavoro in questo settore da diversi anni.
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