Capita spesso che, quando sto preparando un computo metrico strutturato e completo, il cliente abbia fretta di avere l’importo finale per capire che soluzione adottare, che strada scegliere e come gestire l’appalto.
Non mi stancherò mai di dire però che il computo metrico è il documento principale di un appalto, ed è uno strumento che può far andare a buon fine o meno i rapporti tra le parti.
Serve per rappresentare tutte le lavorazioni di un progetto in modo dettagliato indicandone misure e costi.
Se un computo è fatto male o ci sono carenze il rischio di contestazioni e di sorprese è esponenziale. Per questo il computo metrico richiede tempo.
È un po’ come comperare un’auto: prima scegli il modello che preferisci in base a quanto puoi spendere, poi eventualmente aggiungi o togli i vari elementi in base ai tuoi desideri.
Devi essere certo di prendere il modello in base a ciò che vuoi spendere realmente e poi pensare agli accessori.
Se prendi un’auto troppo costosa rischi di dover a rinunciare ad alcuni accessori (o peggio di non riuscire a pagare), se guardi solo gli accessori rischi di prendere una macchina che dopo pochi kilometri ti lascia a piedi…
Per questo il computo metrico deve essere fatto con tutti i dovuti crismi, discusso poi con il cliente, con il progettista e anche con lo strutturista.
Anche se il cliente ha un budget, a mio avviso è necessario fare un computo completo a “regola d’arte” di come dovrebbe essere fatta l’opera desiderata, comprensiva di tutti i desideri.
Poi, in seconda fase, con gli incontri tra le parti si può affinare il computo, e quindi eventualmente:
- togliere o rimandare le parte furi budget,
- togliere le cose non necessarie,
- aggiungere eventuali lavorazioni necessarie e utili per il cliente,
- aggiungere opere che nel frattempo si sono rese necessarie.
Questa procedura, evita di avere un valore dell’appalto più alto perché sono comprese cose che al cliente non interessano o evidenzia quando il budget è troppo limitato per l’opera richiesta o viceversa c’è da aggiungere qualcosa di indispensabile, fino ad arrivare al valore dell’appalto corretto.
Meglio quindi perdere un mese in più di preventivazione e valutazione ma avere l’opera di cui ho bisogno e cercando di stare dentro al budget.
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4 commenti su “La fretta è una cattiva consigliera: la trappola del computo metrico rapido”